La Nutrizione moderna

Credo che i temi legati alla nutrizione (e con questo intendo ciò che noi stessi mangiamo) siano tra i più dibattuti e controversi. Nei paesi dove il tasso di benessere è elevato, il nostro pensiero sul cibo sembra un campo di battaglia, dove il Piacere e il Dovere, il Bene e il Male combattono una guerra senza fine dalla quale, inutile dirlo, usciamo solitamente malconci. La maggior parte degli individui del mondo industrializzato sembra comportarsi col cibo come se il desiderio fosse una vergogna, e il piacere un vizio; e come se la scelta di cosa sia opportuno di volta in volta mangiare o evitare fosse sempre sorvegliata dall’alto da una sorta di dio arcigno, pronto a bacchettarci quando contravveniamo alle sue regole.

Le ragioni di queste problematicità sono tante: la semplificazione (ignoranza) dei concetti relativi alla fisiologia umana; la colpevolizzazione del piacere e del desiderio; la difficoltà per alcuni di sentirsi (come in realtà non possono che essere) i soli protagonisti e responsabili delle proprie scelte; e, non ultimi, il senso di colpa e di paura indotti – soprattutto in certi paesi – dai mass media (riviste di wellness e di fitness, trasmissioni televisive…); e le mode salutistiche del momento, che seguono spesso strategie di marketing lobbistiche e scelte merceologiche fatte altrove. Ecco che in un certo periodo il latte diventa un alimento vitale, mentre in un altro è lo yogurt ad essere indispensabile; oppure, di colpo, ci viene detto che “il cervello ha bisogno di zucchero” (pubblicità del consorzio di produttori dello zucchero da cucina)… potrei andare avanti per diecine di pagine. Queste “campagne di sensibilizzazione” nei paesi industrializzati le vediamo tutti, continuamente. È importante essere consapevoli che la maggior parte di ciò che crediamo di scegliere nella nostra quotidianità è stato solitamente deciso da altri: certi alimenti in certi paesi non arrivano, per precise scelte commerciali; altri sono disponibili ma solo provenienti da una certa fonte. Ad un certo punto il salmone norvegese invade i mercati di una certa nazione, e non c’è verso di trovare un salmone del Baltico neanche a pagarlo il doppio. Oggi, tutta la soia in commercio appartiene solo a tre ceppi geneticamente modificati, tutti gli altri sono stati esclusi dai mercati mondiali… L’elenco delle casistiche e degli esempi potrebbe essere infinito. D’altra parte, parlare di problemi di ipernutrizione, di eccessi alimentari e di patologie connesse può suonare blasfemo alle orecchie di chi vive in posti dove il problema è riuscire a mettere assieme il pranzo con la cena, o far sopravvivere tutti i propri figli. Mi rendo conto che non è facile dare consigli alimentari su un sito che viene letto, potenzialmente, da tutto il mondo: la genetica, le tradizioni culturali, le abitudini, la disponibilità locale di certi alimenti, i mercati, sono tutti elementi critici e dovrebbero essere presi in considerazione uno ad uno, regione per regione, operando i dovuti distinguo. Si tratta di un compito, evidentemente, fuori dalla portata di un semplice sito di informazione. In questa sede mi limiterò dunque a riferirmi ad un individuo caucasico, con abitudini quali quelle che si possono riscontrare in Europa o nel nord dell’America e che abbia accesso ai mercati corrispondenti. Non che quanto andrò scrivendo non possa essere utile affatto a persone che si trovino fuori dagli àmbiti appena indicati: anzi, la maggior parte delle considerazioni che farò è probabilmente applicabile alla maggior parte degli esseri umani. Cercherò di fare attenzione a riferirmi a concetti il più possibile universali, e di specificare di volta in volta quando, palesemente, non sia questo il caso. Va da sé che ad un inuit che si nutre esclusivamente di pesce e foca da cento generazioni non è opportuno consigliare la cosiddetta dieta mediterranea, né ad un siriano di mangiare pesce 5 volte a settimana, o patate tutti i giorni. Cercate quindi di valutare quanto andremo dicendo cum grano salis, per dirla alla latina. Vedrete che qualcosa di interessante salterà comunque fuori :)

Image Courtesy chedonna.it
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