Matteo Manassero: chi era costui?

Mi capiterà di interrompere queste riflessioni a carattere scientifico, filosofico o politico per commentare fatti di cronaca. In altra sede avevo scritto su Oscar Pistorius, ad esempio (il quattrocentista sudafricano che corre con un paio di gambe artificiali), o su Joel Retornaz, capitano della Nazionale italiana di curling, che avevo intervistato per Blogosfere; o, ancora, sulla Nazionale italiana di calcio durante i campionati del mondo di Germania. Comincio in questa nuova sede con l’occuparmi di Matteo Manassero, a 17 anni il golfista professionista più promettente del momento in Italia, ed uno su cui si scommette (in tutti i sensi) anche all’estero.

Gli appassionati di golf non si aspettino in questa sede un’analisi tecnica, sulla quale – se ci sarà interesse – potremmo tornare. Colgo invece l’occasione per fare una riflessione generale su come venga vissuto il concetto di ottimizzazione della performance nell’immaginario collettivo italiano. Matteo Manassero è, letteralmente, un uomo da guinnes: lo scorso anno ha vinto il British Amateur Championship (il top mondiale per i non professionisti)  e quest’anno, passato professionista, ha vinto in Spagna il torneo Castello Masters risultando il più giovane vincitore di sempre di una gara dell’European Tour. Prendo lo spunto per questo articolo da uno scritto di Matteo Oxilia pubblicato sul Corriere dello Sport-Stadio di oggi a titolo La costruzione di un campione. Il punto centrale dell’articolo mi pare sia la notizia che il giovane talento è seguito da un’équipe tecnica e scientifica che lo aiuta a migliorare le sue prestazioni senza farsi male; un’informazione che mi fa riflettere, perché l’idea che la performance di un professionista sia ottimizzata con procedure multimediali a quanto pare è degna di mezza pagina su un quotidiano sportivo, e di titolo a quattro colonne. Il che ci dà la cifra del nostro immaginario collettivo sullo sport e sullo sportivo: tra l’atleta decouberteniano (altro mito, ne riparleremo!) ed il campione ‘costruito in laboratorio’ (??) e dunque artificiale, e dunque per definizione antietico ed antieroico, si registra un vuoto imbarazzante. Quitroverete maggiori notizie su Matteo Manassero.

Image: Matteo Manassero, courtesy ansa.it
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